
SPAZIO LETTURA
Il libro della settimana
Il maresciallo Benedetto Santovito rievoca storie “anomale” di briganti e banditi
Trama
Un animale che qualcuno assicura di aver visto, ma del quale circolano descrizioni confuse e contraddittorie, si aggira per i boschi. Un orso? Un lupo? O qualche altra ignota creatura, una bestia, di cui in passato si raccontava durante le veglie invernali nelle stalle e di cui non si è ancora perduta memoria?
E il fantasma che scivola nella tenebra dei monti lasciando dietro di sé la scia sonora d’un terribile lamento? C’è chi giura di averlo visto, e si tratta di cercatori di funghi, abituati a conoscere ogni segreto dei boschi e delle piante, e di donne, poco inclini a credere alle favole… Sono molti i misteri custoditi da queste lettere d’Appennino freddo e aspro, che il maresciallo Benedetto Santovito, originario di un paese della mite costiera cilestrina, ha imparato a rispettare e ad amare da quando vi si trasferì, sul finire degli anni Trenta. Col tempo, Santovito è diventato uno del posto; l’Appennino è la sua seconda patria. Ormai è uno dei vecchi, e non solo conosce tutti, ma ha visto il paese cambiare, e tante volte. Ha visto una miseria antica, costumi e abitudini ancora ottocenteschi sbiadire transitando verso la modernità, e ha visto la gente emigrare e poi il benessere del dopoguerra irrompere trasformando radicalmente gli abitanti e il paesaggio. Ha visto arrivare i meridionali come lui, e i villeggianti, e gli extracomunitari. Ha visto cambiare le generazioni dei commercianti, le botteghe diventare negozi, e i negozi diventare shops. Ha sentito raccontare storie di banditi e storie di briganti. Ha capito che i “bei tempi antichi” sono una fola, che per secoli la montagna fu un feroce Far West, ma che anche quei periodi bui di prevaricazione e di crudeltà, forse proprio per le qualità comunque eccezionali degli uomini d’allora, sono ricchissimi di grandi storie. Benedetto Santovito, narratore in prima persona o semplice ascoltatore, è pronto a spaziare tra gli anni e le epoche, ad alternare storie “gialle” tradizionali a investigazioni “anomale”, che magari spiegano un crimine o indagano sulle ragioni di un modo di dire.
In questo libro, i lettori ritroveranno i colori, gli odori, i sapori di un’epopea umile e antica, ora pura e ora contaminata; la trasformazione di un mondo che non può durare.