
L’intervista al DJ Marco Pintavalle – by Lorenzo Tiezzi
Marco Pintavalle: “Jango La” decolla e sta per arrivare una cover anni ‘80 che spinge…
Abbiamo incontrato Marco Pintavalle, uno dei dj italiani in maggiore ascesa. Siciliano, più meno trentenne, ha appena pubblicato “Jango La” (Ego Music), una bomba a metà tra pop, latin e house, proprio quella house melodica che da sempre propone. Chi vuole ascoltarlo live a marzo 2018 trova diverse possibilità: l’8 marzo è al Chichibio – Mussomeli (CL), il 10 e il 17 è allo Shaker Club di San Leone (AG), dove si esibisce anche il 24 marzo spostandosi alla Pinetina Club per aprire il concerto del rapper Gemaitaiz. A fine aprile poi fa parte del cast dello scatenato festival Sunbreak Malta by Club Mtv. Robin S – Show me love è uno dei suoi dischi preferiti.
Tendenze musicali attuali: cosa ti sembra funzioni e cosa piace davvero a te?
Nei club italiani sta funzionando molto il reggaeton. I festival stanno cambiando pure filone musicale. Fino a poco tempo fa proponevano soprattutto EDM o musica ‘commerciale, ora si sono spostati sulla techno. Insomma, c’è molta confusione per adesso;
Quali sono le tue radici musicali?
Sono nato, artisticamente, negli anni ’90, un filone musicale storico e bello, dove nel 2018 sta ritornando tanto! W gli anni Novanta!
Raccontaci la tua serata più bella degli ultimi tempi?
Suono spesso in giro, ma una delle mie serate più belle è stata nel 2016: sono stato sul palco prima di Hardwell. E’ stata una emozione bellissima e indescrivibile. I brividi sono arrivati per quel mega palco, da tutti gli effetti speciali…. e soprattutto dalle migliaia di persone che sono venute ad assistere all’evento.
Raccontaci un bel progetto musicale a cui stai lavorando?
Mi piace molto fare dei rifacimenti di musica “vecchia” e portarli al 2018, ringiovanirli diciamo. Sto lavorando a un nuovo progetto, in cui ho avuto l’autorizzazione a poter riproporre e rielaborare Cutting Crew – I Just Died In Your Arms Tonight (NdR: è un pezzone bomba anni ’80, pieno di melodia ed energia, ne ascolteremo delle belle!).
Come costruisci i tuoi dj set? E le tue produzioni in studio?
I miei dj set variano da serata a serata, dal tipo di pubblico e da tanti fattori… la differenza solitamente la riesce a fare facendo salire in modo graduale dall’inizio della serata a fine serata l’emozione. Un dj deve sapere cambiare sound nel corso del party, salendo a poco a poco: dall’hip hop al reggaeton, dalla house… e per finire, perché no. un po’ di musica italiana: far sorridere tutti, mandare la gente a casa felice è in fondo il cuore del lavoro del dj.
Come mai in Italia raramente riusciamo ad unirci? Tra ‘techno’ e ‘commerciale’ c’è un muro molto pesante ancora oggi. Mentre ad Ibiza David Guetta, che fa pop, suona al Pacha, come Sven Vath, il re della techno…
Dovrebbe cambiare la mentalità di tutti noi: dai dj, ai club fino agli organizzatori. Non dovrebbero esserci invidie e odio, ma solo collaborazione. Lavorare con più serenità porterebbe solo del bene. La musica dovrebbe unire, ma non è così, oggi: se fai techno non puoi mica fare “commerciale”… non dovrebbe essere così, ma la situazione è questa.
Marco Pintavalle su Facebook ed Instagram
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Lorenzo Tiezzi