Intervista Doppia a GIORDANO VANONE & CATIA ANTONIOLI

Giordano Vanone e Catia Antonioli

Intervista Doppia a GIORDANO VANONE & CATIA ANTONIOLI

Giordano Vanone e Catia Antonioli sono una coppia nella vita e nella danza. Nella loro lunga carriera professionale ed artistica sono stati insegnanti di moltissimi campioni di danza nazionali e mondiali. Oggi condividono la loro esperienza con altri professionisti appartenenti al mondo della danza attraverso Top Dance Alliance.

Giordano e Catia, come vi siete conosciuti? Tra di voi è nato prima l’amore o il ballo?

Giordano: Dopo essere ritornato dalla Germania, nel 1985 andavo a Venezia a prepararmi per poter diventare un maestro di ballo con riconoscimento AMB; è stato proprio lì che il maestro Rolando mi propose un talento del ballo italiano che all’epoca era campionessa CISBA. A questa sua offerta non potevo mancare, pertanto presi appuntamento nel dicembre del 1986 presso la scuola di Rolando a Venezia con Catia. A questo punto direi che l’amore per il ballo è nato per primo e poi tutto il resto ha fatto il suo percorso.

Per quanti anni avete ballato insieme?

Giordano: Abbiamo trascorso un anno di intensa preparazione con vari maestri inglesi e tedeschi di fama internazionale e poi ci siamo dedicati alle gare per ben 6 anni fino a quando una embolia polmonare, nel 1993, a malincuore mi ha indotto a concludere la mia carriera da competitore professionista

Qual è la gara che vi è rimasta maggiormente nel cuore?

Catia: Senz’altro Blackpool, la gara per eccellenza per la sua maestosità e atmosfera. Seguita subito dopo dall’International; solo entrare al Royal Albert Hall ti faceva sentire speciale

E quella più negativa?

Giordano: non penso che ci siano gare negative, ma bensì più sofferte. Senz’altro i campionati italiani professionisti dove, per la prima volta, ho notato che la politica aveva la sua forza.

Secondo voi, nel corso di questi anni come è cambiato il ballo?

Giordano: secondo me, come in tutte le cose, c’è un’evoluzione sia positiva sia negativa. L’importante è perfezionarsi durante il tragitto, correggendo i propri errori per poi trovare un giusto bilanciamento.

Voi girate il mondo, tra lezioni e gare. Come è percepita la cultura del ballo negli altri paesi?

Giordano: il ballo   segue di pari passo  la cultura del proprio Paese, della propria Regione.

Ad esempio in America del Nord il ballo è concepito come educazione del corpo; in America del Sud è espressione del corpo, senza regole, domina la spontaneità;

in Russia la danza classica è un punto di riferimento, dove regole chiare, duro lavoro, disciplina sono  fondamentali per una buona riuscita.

In Asia  il ballo è forma artistica basata sulla flessibilità sul rispetto e disciplina e, soprattutto confronto; in Europa si è, invece, più legati alla tradizione.

Secondo voi, perché in Italia la danza è considerata la Cenerentola di tutte le arti e ora anche dello sport?

Giordano: non penso che la danza sia considerata la Cenerentola di tutte le arti ,ma è sempre stata vista più come divertimento che come un’attività di carriera.

Voi, siete insegnanti internazionali, molte delle vostre coppie sono diventate campioni del mondo. Come si individua un potenziale campione?

Giordano: individuare un campione non è certo facile, nonostante l’esperienza che una persona possa avere, perché sono molti i fattori che giocano un ruolo importante. Certamente l’individualità e la naturalezza hanno un ruolo fondamentale

Chiunque può diventare Campione?

Giordano: intanto facciamo la differenza fra campione e il campione. Sì, penso che chiunque possa diventare campione con grande impegno e costanza, poi diventare il campione unico ed irripetibile non è certo facile

Giordano… Quali caratteristiche deve avere un ballerino?

Giordano: Penso che ognuno di noi è particolare, pertanto penso che sia fondamentale che ognuno di noi esprima con il corpo il proprio modo di sentire la musica dando forma alla propria espressione

Giordano, alla luce dei cambiamenti che si stanno verificando, quale futuro avrà la danza italiana?

Giordano: Spero che l’Italia abbia la forza di poter unire i propri professionisti e atleti perché sarà questo a decidere le sorti nella danza italiana. Noi ci stiamo tentando dal basso con il nostro network, che mette insieme professionisti, associazioni, istituzioni legate al mondo della danza per formare chi quest’arte ce l’ha nel DNA e portare i ballerini italiani sul podio delle più importanti competizioni nazionali ed internazionali.

La politica internazionale del ballo in quale direzione sta andando?

Giordano: Spero che il mondo della politica e il mondo del ballo trovino un modo per dialogare e arrivare a dei compromessi così come fanno marito e moglie.


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