
80 NOSTALGIA
I PANINARI
Seconda parte
Lo stile si diffuse al di fuori della Lombardia (dapprima nelle zone direttamente confinanti), mescolandosi a tendenze comunque già in atto in altre città. A Bologna, per esempio, già da tempo si chiamavano zanari i gruppi di ragazzi – omologhi dei paninari milanesi – che si ritrovavano regolarmente in centro al bar Zanarini, poco distante dal palazzo dell’Archiginnasio, mentre a Verona erano curiosamente definiti bondolari (dal termine “bóndola”, che in dialetto veronese indica la mortadella, cibo povero da mettere nel panino per recuperare i soldi spesi nel costoso abbigliamento firmato).
A Roma vi erano i tozzi. Questi ultimi erano abbigliati con piumino Moncler, Millet o Ciesse Piumini, giacca in pelle da aviatore di marca Schott, pantaloni jeans Levi’s “Mod. 501”, camicia dello stesso tessuto (tutti rigorosamente blu scuro), cintura da mandriano dalla vistosa fibbia El Charro, scarponcini da boscaiolo Timberland (molto utilizzate anche le Clarks) e, caratteristicamente, incedevano con le punte dei piedi all’infuori, sembrando l’antitesi della ricercatezza degli amici milanesi. Come l’aggettivo inglese tough, il termine “tozzo” dava l’idea di prestante, gagliardo, ma anche di rozzo, prepotente. L’abbigliamento di molti tozzi ricordava l’uniforme dei detenuti nelle prigioni americane, portato alla notorietà dalle interpretazioni “carcerarie” di attori come Clint Eastwood e Burt Reynolds.
Il fenomeno fu “importato” anche a Napoli dove, sul finire degli anni 1980, era piuttosto frequente sentir parlare dei chiattilli (l’origine del termine fa riferimento alle piattole). Appartenenti in gran parte ai ceti benestanti, si riunivano nei pressi dei più importanti licei del centro, in particolare il Liceo classico Umberto I, il Pontano e il Mercalli, tutti nel quartiere Chiaia. I chiattilli imitavano i paninari soprattutto per atteggiamenti e abbigliamento: immancabili l’occhiale Ray-Ban e la cintura firmata El Charro. Tra i luoghi di ritrovo più noti c’erano piazza Amedeo e piazza San Pasquale, nei pressi del My Way, la prima cornetteria notturna della città (ha aperto nel 1989). Erano anche gli anni d’oro della discoteca La Mela e di altri rinomati locali della zona. I chiattilli erano poi soliti “emigrare” in massa nelle stesse mete estive: tra le preferite c’erano le isole di Panarea, Capri, Ponza e più avanti la greca Paxos. Il fenomeno si è poi ridimensionato negli anni 1990: i “fratelli minori” dei chiattilli già da tempo si erano dati come punto di ritrovo i locali alla moda della zona flegrea, su tutti l’Arenile di Bagnoli.