
80 NOSTALGIA
BIS
…Seguito
Svolgimento del gioco
Il gioco si svolgeva in questo modo: due concorrenti, dovevano chiamare a turno 2 numeri da un tabellone composto di 36 caselle, sotto il quale si nascondevano dei premi (che potevano essere da una spilla da balia, ad un frullatore, da una bicicletta, ad un viaggio per due persone). Se il concorrente indovinava la coppia dei premi, quest’ultimo li vinceva e poteva proseguire il proprio turno; conseguentemente il tabellone toglieva la coppia dei premi e faceva apparire un pezzo del Rebus. In caso contrario la mano passava all’avversario e le caselle venivano “ricoperte” dai numeri iniziali. Man mano che il gioco proseguiva si potevano scorgere le varie parti del Rebus, pressoché identiche a quelle delle testate enigmistiche, e la regia mandava in onda un jingle di 10 secondi che scandiva il tempo per risolvere la soluzione. Dall’edizione 1989 – ’90 erano diventati 5 secondi.
C’erano inoltre le “coppie speciali”:
Prendi un premio: Facendo coppia con queste due caselle il concorrente poteva “rubare” all’avversario un premio dalla sua lista (solitamente veniva preso il premio di maggior valore);
Prendi tutto: (introdotto nelle due edizioni dal 1987 al 1989). Il concorrente poteva “rubare” all’avversario tutti i premi appena vinti;
Cedi un premio: In questo caso il concorrente in gioco doveva cedere all’avversario uno dei suoi premi (di solito uno di quelli di minor valore);
Cedi tutto: (introdotto nelle due edizioni dal 1987 al 1989). Il concorrente doveva cedere tutti i suoi premi e passarli al suo avversario;
Jolly: con una sola casella Jolly si poteva fare coppia con qualsiasi premio, anche con il “Prendi” e “Cedi un premio” (il logo era quello raffigurato sul tabellone all’inizio di ogni puntata).
La manche veniva vinta da chi risolveva il rebus, possibilmente prima che il tabellone si scoprisse totalmente; in caso contrario, a turno, si dava un’ultima possibilità per rispondere esattamente e, in caso di esito negativo, la partita terminava in “patta”. Alcuni anni dopo, nella parte superiore del tabellone fu installato display a palette. Tale dispositivo dava il diagramma numerato della definizione del rebus nascosto (ad esempio: REBUS FRASE 7,2,3). I rebus presentati erano ideati dall’enigmista Giaco e illustrati dalla disegnatrice Lina Buffolente. La disegnatrice dei Rebus dal 1987 al 1990 era Lina Buffolente, mentre nelle edizioni precedenti (dal 1981 al 1987) il disegnatore dei Rebus era un certo “Gallico”.
Per diventare o confermarsi campione occorreva partecipare a due partite e vincerle o in alternativa vincerne una e pareggiare l’altra; in caso in cui venivano vinte una ciascuna dai concorrenti, si doveva fare una terza partita e obbligatoriamente uno dei concorrenti doveva vincerla; nel caso in cui la terza partita finiva in pareggio entrambi erano fuori gioco e dovevano tornare a casa. In ogni caso i concorrenti erano eliminati se pareggiavano le prime due. Il “campione di puntata”, ovvero chi aveva vinto una delle manches, oltre ai premi vinti vinceva 1.000.000 di lire di premio partita per la risoluzione del rebus. Nell’ultima stagione di “Bis” cambiò il regolamento della partita “patta”: i concorrenti avevano in dotazione sul loro baracchino una pulsantiera e chi si prenotava per primo nel risolvere la soluzione del Rebus a tabellone intero, guadagnava 1 punto ma non vinceva il milione di premio partita.